Un colpo solo

Da quando non correva più dietro le sottane, aveva trovato la sua pace. Ormai le donne non lo interessavano più. Troppi problemi. Meglio la pittura. Un bel giorno era sceso in cantina ed aveva rispolverato tutta l’attrezzatura: cavalletto, tavolozza, tele e tutto il resto. La maggior parte delle cose erano arrugginite, piene di polvere, alcune inservibili ma lui era riuscito a recuperarle quasi tutte con la stessa ostinata pazienza di un archeologo. Eh sì, che ne era passato di tempo da quando aveva dipinto l’ultima volta. Era giovane allora. Appena sposato.  Sognava di diventare un grande pittore, di vedere i suoi quadri nelle gallerie importanti. Era preso dal sacro fuoco dell’arte. Poi erano arrivati i figli, le bollette, l’affitto e piano piano la pittura era andata in second’ordine. Adesso ch’era rimasto solo passava tutto il tempo a dipingere. Piazzava il cavalletto davanti al balcone della cucina e stava là, quasi felice,  finchè la luce del giorno non se ne andava…

Nella casa di fronte Luana stava nuda davanti allo specchio. Sulle guance rivoli di lacrime e rimmel si mischiavano a rimasugli di cioccolata agli angoli della bocca.  Mangiava e piangeva. Piangeva perchè era grassa. Da qualunque lato si guardasse si trovava disgustosa. Per questo lui l’aveva lasciata. Così, all’improvviso, senza dare neanche una spiegazione.  Perchè era grassa. Le amiche avevano avuto la premura d’informarla che ora stava con Marghe. Lei aveva fatto finta di niente. Le aveva perfino ringraziate ma dentro di sè le aveva odiate. Adesso, davanti allo specchio, le augurava le cose più brutte del mondo. E intanto il pensiero andava a loro due. Magari  stavano insieme. Forse facevano l’amore o, peggio ancora, mangiavano un gelato alla panna. Tanto, Marghe non aveva problemi di linea. Era perfetta. Brutta stronza. Si avvicinò al comodino, aprì il secondo cassetto e prese la pistola. Con fredda determinazione  poggiò la canna sulla tempia destra. Chiuse gli occhi  e premette il grilletto. Niente. Provò ancora. Niente. Maledetta pistola, gridò,  e la scaraventò a terra  con tutta la rabbia che aveva in corpo.  Fu allora che il colpo partì. Attraversò al finestra e andò dritto nella casa di fronte.

Lui non sentì quasi nulla. Solo un leggero fastidio all’orecchio destro.  Quando reclinò la testa sulla tela riuscì perfino a notare che un piccolo albero sullo sfondo aveva bisogno di un altro pò di verde…

 

Ferdinando Gaeta

 

la foto è di Di bibendum84Alessandro Prada

 

 

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