Kamasutra 71

Angelo e Maurizia si riconoscevano dall’odore. Una sottile percezione. Un alito indefinito che li conduceva a incontrarsi, ma anche a scontrarsi, nelle loro battaglie a letto.

Si erano conosciuti un martedì mattina, sull’autobus numero 75/barrato che porta al centro direzionale, dove ambedue lavoravano. Appena saliti avevano sentito all’unisono sulla pelle un fremito, un pizzicore che li attirava l’uno all’altra, come una calamita. E il richiamo si era   intensificato quanto più si erano avvicinati. Come il gioco acqua-aqua, fuoco-fuoco, guidati da uno strano bip-bip che aumentava non appena i loro corpi si percepivano.

Si dettero un bacio con la lingua dopo dieci minuti (e complice un’ascensore e al diavolo il ritardo al lavoro),  la sera finirono a letto.

Alla posizione 36 del kamasutra, quella degli intelligentoni, ci arrivarono quasi subito, tanto ch’erano ingordi di loro stessi. Poi, capitò che per una settimana ci fu un rallentamento, una sorta di stanchezza che li portò sull’orlo di una crisi di nervi. Credevano di aver perduto interesse. Ma era solo una nuvola passeggera, una crisi fisiologica, quelle crisi che nella coppia sono come il sale. Che raddoppiano il piacere una volta che sono passate. E che, forse, cementano un rapporto.

Infatti, dalla posizione 67 (del kamasutra, s’intende) tutto riprese come prima e più di prima. Ora sono alla posizione 78. Ma ripetono spesso la 71.

di Francesco Di Lorenzo

 foto di  jarkScott

 

 

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