Mia madre è inafferrabile, atipica, piena di contraddizioni. È seria, buffa, saggia, attempata e infantile. Colleziona di tutto: sassi, piume, quadri, vecchi spaghi: come i bambini. Mia madre è un’intellettuale, per avere ispirazione ricorre alla logica paradossale di Duchamp: chiude gli occhi e canta. Dice che bisogna trovare qualcosa che faccia sparire i nostri filtri, che apra le porte, che dia un po’ di brivido. E che, soprattutto, sia falsa.
La mia mammina rappresenta le cose non come sono ma come le sente. Fraintende, e fraintendendo fraintendendo, tra immagini e menzogne, dice menzogne più sincere della verità.
di Francesco Di Lorenzo
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