Liquore Strega

Il barbone non sapeva che sarebbe morto. Per niente. Quel giorno era addirittura contento. Aveva trovato una mezza bottiglia di liquore Strega e un pacchetto di Avana blu con dentro due sigari. In verità, non era stato proprio un ritrovamento. Li aveva presi a un tizio che si era addormentato su una panchina alla stazione. Era disteso con una gamba penzoloni e dormiva come un sasso. Non si era accorto di niente. Avrebbe potuto prendergli anche il portafogli ma aveva preferito non rischiare. La strada gli aveva insegnato che per sopravvivere bisogna sapersi accontentare. La bottiglia e i sigari erano più che sufficienti per passare una buona serata. Velocemente aveva raggiunto il molo e poi attraverso la spiaggetta privata del circolo canottieri era andato a sedersi sugli scogli vicino al  porticciolo dei pescatori, il suo posto preferito. Dopo la prima, lunga, sorsata di Strega aveva subito acceso un sigaro. Era rimasto poi a lungo a guardare le volute di fumo che man mano salivano nel cielo formando strane figure. Per un momento si sentì quasi felice. Per questo non si accorse che dietro di lui c’era il tizio della stazione con un bastone in mano. Il colpo che ebbe in testa fu così forte che, fortunatamente, non ebbe il tempo di pensare a niente.

di Ferdinando Gaeta

foto di lorenzo.bulfone

 

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