Totip

Virgilio aveva ricevuto la telefonata del socio che erano giuste le sette e mezza. Un contrattempo e stamattina doveva scendere lui al negozio, nonostante il suo turno fosse di pomeriggio. Giorgio aveva un impegno improvviso. Erano soci, amici, si facevano spesso questi favori e scambi di turno perché in fondo, a parte pochi impegni, il tempo lo passavano nella tabaccheria con ammessa ricevitoria totip. I turni li facevano solo per alcuni giorni alla settimana, quando si sapeva già che non ci sarebbe stata molta affluenza, per il resto erano sempre presenti entrambi, alla cassa o alle macchinette ricevi-scommesse. Era lunedì, Virgilio prese un caffè al bar di fronte e aprì la serranda del suoi negozio. Tutto pulito come l’avevano lasciato il sabato sera, loro di domenica erano chiusi. Poi si ricordò che doveva andare in banca a depositare il pacchetto di soldi già preparato dal sabato sera. Guardò per un momento la cassaforte, avrebbe fatto passare ancora un po’ di tempo. Arrivarono i due aiutanti al banco e iniziò il lavoro di routine. Alle dieci Virgilio prese il pacchetto dalla cassaforte con la distinta già compilata e uscì per avviarsi alla banca che distava non più di cento metri. Mentre attraversava la strada vide due ombre dietro di lui,  ma  era tardi, ormai gli erano al fianco. Cercò di deviare, tornare indietro, urlò che lo stavano rapinando. Uno dei due, poco più che ragazzo, lasciò partire un colpo di pistola che raggiunse Virgilio sotto l’occhio destro e andò a conficcarsi nel cervello.

di Francesco Di Lorenzo

 

foto di occhichiusi manuel da ros

 

 

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