A sinistra l’autore di Sirena.
Dopo dieci minuti che stai con lui ti sembra di conoscerlo da sempre, tanto è simpatico e alla mano. Ha anche la faccia pulita della brava persona, il che non guasta. Per ricambiare la sua disponibilità gli facciamo subito una domanda bastarda.
D. Sirena, è il tuo primo (e speriamo ultimo) romanzo. Di cosa parla?
R. Sirenope (Sirena per gli amici) è muta e non parla. Ma scrive pizzini che la cugina Partenope poi legge. Ho girato la tua domanda e la risposta è stata: lieggiete ’o libro!
D. Quanto tempo ci hai messo per scriverlo e, soprattutto, perché l’hai scritto?
R. La gestazione cominciò nel 2006, quando mancai la porta del bagno ed entrai nel Laboratorio Achille Campanile di Pino Imperatore e Eddi Bellini. L’evidente sorpresa e, soprattutto, la mancanza di carta igienica, mi spinsero a scrivere le mie memorie.
D. L’umorismo è una scelta o una necessità?
R. Una scappatoia.
D. In un mondo dove si legge poco, che senso ha pubblicare nuovi libri?
R. È quello che ho chiesto ai supermercati che ci inondano di volantini. Appena arriva la risposta te la giro.
D. Quando scrivi?
R. Quando funziona il pc.
D. Qual è il tuo rapporto con la casa editrice Homo Scrivens?
R. Di ommità. Nel senso che io faccio l’homo e qualcun altro scrivens.
D. Oltre a Sirena, cosa hai scritto?
R. Numerosi racconti, liste della spesa e un esposto alla Procura.
D. Sappiamo che lavori in banca come hanno fatto, e fanno tutt’oggi, molti scrittori di successo. Pensi che la vicinanza dei soldi favorisca la creatività?
R. La vicinanza non so, la voglia di arraffarli sì. Per i rapinatori delle 13,25.
D. Cosa vuoi fare da grande?
R. Il beneficiario di diritti d’autore. Di libri altrui, sto studiando come fare.
D. Dove possiamo trovare qualche notizia più sfiziosa su di te?
R. Vediamo. C’è la pagina facebook, ma dobbiamo diventare prima amici, e se nella fotina siete vestiti di tutto punto la vedo difficile. Però su facebook ci sono pure le pagine: Sirena. Viaggio umoristico nel ventre di Napoli, Aforismi vaiassi e Sonetti passeggeri. Infine ho aperto un blog, aurelioraiola.wordpress.com. No, non è uno scioglilingua e ti ho appena linkato. Restituiscimi subito il favore.
D. Grazie dell’intervista e … a non rivederci.
R. Ricambio di cuore a voi e a tutto lo staff de “Il Candelaio”.
di Ferdinando Gaeta
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