Oggi sul treno dei pendolari, è salita la morte. Ha trovato un posto libero vicino al finestrino nella stessa direzione di marcia del treno. Si è tolta il soprabito, ha sistemato la borsa di pelle nera sulla reticella e si è messa comoda. Aveva la faccia seria, anzi triste. La morte è sempre triste.Guardava la campagna sfrecciare fuori dal finestrino e, di tanto in tanto, si girava per spiare di sott’occhio i viaggiatori. Faceva finta di niente ma si capiva che ascoltava i loro discorsi: quelli dei due studenti seduti di fronte, del rappresentante di commercio e della commessa, dietro, dei venditori ambulanti nordafricani, dei due fidanzatini . . .
Ascoltava i loro discorsi. In silenzio.
Ogni tanto rideva. Una risata triste, naturalmente.
di Ferdinando Gaeta