Voce, prego

Augusto De Vivo si schiarì la voce e si apprestò a pronunciare la fatidica parolina attesa da tutti. Ma qualcosa glielo impedì. In un attimo gli passò davanti il film della sua vita, fotogrammi sgranati e crudeli, malinconici e violenti. I quarantadue anni della sua vita in un soffio: i tradimenti subiti e quelli fatti, gli amici morti, le persone di cui non ricordava il nome, le sensazioni che una volta aveva creduto importanti,  le promesse non mantenute, le dichiarazioni mai pronunciate, gli equivoci su cui aveva costruito castelli d’aria, gli errori volontari, quelli involontari, le poche vittorie, la sensazione di sconfitta perenne e poi volti infiniti: belli, brutti, giovani, vecchi.

Allora, si avvicinò di più al microfono ed emise un suono. Che subito fu coperto dal brusìo indistinto dei presenti.

di Francesco Di Lorenzo

 

foto di bigchus

 

 

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