Una donna

Può un libro cambiarti la vita? Farti vedere le cose come non avevi mai fatto prima?  Fino al punto da segnare uno spartiacque tra la vita fino a quel momento e i giorni che seguiranno? Non è possibile, dite? E invece Sì. Certo non è da tutti, ma alcuni libri lo fanno. Uno di questi è Una donna di Annie Ernaux. Dopo che lo hai letto ti accorgi che qualcosa in te è cambiato; ma,  qui sta il bello, non sai dire cosa. Sai solo che ne hai cominciato a leggere le prime righe con distacco, quasi ironico,  chiedendoti cosa mai poteva avere di interessante la vita di una donna del novecento, assolutamente normale che ha fatto le cose assolutamente normali che hanno fatto tutti quelli del suo tempo e della sua condizione sociale, e pensi: “ Che stupidaggine!” e provi a chiudere il libro, ma poi qualcosa più forte di te ti fa andare avanti. Allora, per darti un tono,  dici tra te e te: “Vabbè leggo qualche altra riga e mi fermo”, ma poi continui a leggere, normalità dopo normalità,  fino ad arrivare, senza rendertene conto, alle ultime pagine quando lei, ormai vecchia e demente, lascia questo mondo in punta di piedi  per non dare fastidio a nessuno.  In quel preciso istante senti qualcosa dentro che prima non c’era. Qualcosa che non sai spiegare, come quei pomeriggi d’autunno quando ti siedi sulla panchina del parco e ripensi ai tempi dell’asilo e a suor Marta che alle quattro precise versava il latte caldo nelle tazze di latta …

di Ferdinando Gaeta

 

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