occorrerebbe rifarci tutta la nostra pelle, come un divano, perché quella vecchia è consumata. Intanto, bisognerebbe metterci tutti i connotati che abbiamo lasciato in giro per il mondo (si fa per dire). Sai, è che ci siamo fatti un po’ prendere la mano, e quel poco di cartucce mezze bagnate che avevamo fin qui accumulato, le abbiamo sparate tutte, e tutte in una volta, senza preoccuparci del nostro avvenire che ci appartiene bene o male, e che oggi ci pesa, perché pende più dalla parte del male che del bene.
Abbiamo giocato quando non era il caso e quando soprattutto le condizioni non ce lo avrebbero permesso. È stato come sedersi ingenui al tavolo dei bari e continuare a perdere sperando nella ri-vincita. Ma la rivincita non è venuta. Poi, quelle pochissime vittorie, bisogna dirlo, ci hanno dato alla testa, e per le piccole cose abbiamo perso quelle grandi. Sono i casi della vita ma, più che altro, è il mio caso specifico. Ed ora, con le ossa molto rotte è quasi giunto il momento di smetterla, anche se dubito malamente, nel senso che non so come fare.
Abbiamo rincorso l’effimero e abbiamo lasciato passare il concreto, ecco tutto, e sai perché? Non perché come tu pensi quello che abbiamo fatto sia stato tutto banale, affatto, è solo che passerà alla storia, alla mia storia, come uno ‘stupido’ sì, ma per colpa di altri. Voglio dire che ho sbagliato compagnia e le cose migliori passeranno sotto il silenzio più muto che si sia finora sentito, mentre si proclamerà la sconfitta nel nome di chissà che cosa, forse di un valore che non è mio e che esiste indipendentemente da me. Confido almeno in te, per una possibile spiegazione meno banale, fraternamente.
…
Cara Rosetta,
è forse soltanto per errore che io mi trovo qui, in questa posizione nemmeno tanto comoda a scrivere di cose che certamente a te non interessano affatto.
Per prima cosa, però, voglio informarti che verrò fuori dalla melma. Poi, voglio informarti, che qui le cose vanno come sempre sono andate., cioè non bene e non male, con molte soggezioni, tante incomprensioni e saltuariamente con sprazzi di luce subitissimo coperti dal buio più profondo.
Qui, i programmi, ci vengono imposti dall’alto, e chi solo accenna a qualche minima critica, ritrova il freddo degli occhi di ghiaccio e la sbavatura delle occhiate di traverso. Ti giuro che in quei momenti la mia depressione si muta di colpo in indifferenza totale e rido molto forte internamente. Ma a parte tutto questo, quello che voglio dirti è la nostra, mia e di altri, profonda
difficoltà ad avere dei rapporti sociali che ti diano soddisfazione. Si naviga nelle pozzanghera e si cerca di dire che quella che ci sta sotto è acqua limpidissima. Ma la realtà è amara e diversa. La verità, cioè, non la si nasconde molto facilmente, perché è vista da tutti e nasconderla oltre ad essere ridicolo è anche soprattutto da stupidi. Figurati chi ti guarda che cerchi di nascondere la verità: sei tutto goffo ma vuoi dar da bere che è il tuo modo normale. Fosse vero, ma non lo è, quindi diventi di diritto stupido mentre stai lì a gingillarti da gran fico.
Cara Rosetta, queste poche cose avevo da dirti oggi le ho espresse così, accettale per buone. Ciao.
…
Cara Rosetta,
quello che si dice intorno ai nani non so se sia vero. Comunque è vero che nel pomeriggio mi viene una smania troppo grande che non mi lasci fare niente. Non lo so, ma è più forte di me, mi assale, mi viene un tale nervosismo che non te lo so descrivere.
È un fatto strano, ma succede incessantemente ogni pomeriggio: potrei farti, se vuoi, la curva bioritmica della mia giornata. Eccola. La mattina è una catastrofe; poca voglia di svegliarmi, poca voglia di parlare, poca voglia di tutto. Quasi depressione fino a mezzogiorno. Nel primo pomeriggio, dopo un certo torpore dovuto al pranzo, mi assale l’ansia e il nervosismo – come già ti dicevo – di cui però non so la causa. Fino ad una certa ora è così. Poi subentra una freschezza (una lucidità) quasi inaudita. È sempre così, con questa scansione. Come il pomeriggio mi è negativo, così la sera poi diventa tutto positivo e vorrei che non finisse mai, la sera, dico. Però il più della volte anche se positiva, la sera/notte se ne va così, in fumo, si disperde e chi la vede più. Io, almeno, non la vedo.
di Francesco di Lorenzo