Rocco Scotellaro

Rocco ScotellaroRocco Scotellaro, chi era?

Nato nel 1923 a Tricarico, piccolo centro della Lucania, e morto a Portici nel 1953.

‘Uno schianto terribile nel cuore in una stanzetta da studente in subaffitto’. In realtà aveva trovato lavoro come assistente alla facoltà di agraria con il prof Manlio Rossi-Doria.

Sindaco del suo paese a 20 anni, nel 1949 occupò le terre con i suoi contadini. L’anno dopo fu arrestatoe incarcerato con false accuse relative al suo mandato. Poi fu liberato. Ma la vergogna e l’umiliazione subita ingiustamente, insieme qualcos’altro di indefinibile, se le portò da allora sempre dietro (e dentro) di sè. Fu amico di Carlo Levi che di quelle terre conosceva morte e miracoli.  Poco dopo fu reintegrato nel suo ruolo, ma preferì andare via.

È stato definito poeta del cuore, e la sua opera letteraria in parte è stata avversata,  in parte non capita.

Il suo rapporto di amicizia con Amelia Rosselli inizia nel 1950. Dura solo tre anni.

Lei figlia di Carlo ucciso a Parigi nel 1937, ha vissuto in Francia, poi in Svizzera e poi negli Stati Uniti. Le è morta da poco la madre, è caduta in un brutto esaurimento nervoso e ora si sta riprendendo. Si conoscono a Venezia ad un convegno, diventerà  un’amicizia dell’anima. La delicatezza e le attenzioni che traspaiono dalle parole che usano per definire il loro rapporto è esemplare. E tra due personalità dalle radici così distanti.

Lei dirà, in Cantilena per Rocco Scotellaro, ‘ho cominciato a scrivere versi alla sua morte’. 1953.

 

di Francesco Di Lorenzo

 

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