Punti di vista

I personaggi:

 La morta

Nei palazzi di una volta il terrazzo non era un ornamento.  Serviva.  Eccome se serviva. Ci si stendeva il bucato, c’erano i sifoni dell’acqua, i vasi col prezzemolo, i ragazzini ci giocavano a nascondino e, addirittura, qualcuno ci teneva la gallina  per l’ovetto fresco. Erano utilissimi. Il declino è arrivato quando hanno cominciato a metterci le antenne per gli apparecchi televisivi e così, piano piano, è arrivata la fine. Ormai non c’è più vita.

Solo una selva di paraboliche. Nessuno più stende panni ad asciugare come facevamo noi. Io ne so qualcosa. Fu proprio per recuperare un lenzuolo che stava volando via che persi l’equilibrio e finii giù. Un volo di trenta metri. Ricordo che vidi le finestre di tutti i piani come in una specie di film al rallentatore. Poi l’impatto e niente più. Adesso sono condannata a stare su questo terrazzo per l’eternità. Passo il tempo a guardare quello che fanno i vivi là sotto. In genere, tutte cavolate. Mi fanno ridere. Quando li vedo arrabbiarsi  per sciocchezze o correre  come pazzi dietro a futili cose mi verrebbe voglia di dirgli: ma dove andate, stupidi? Non vedete che è tutto inutile? Che un giorno vi ritroverete su un terrazzo come questo e tutte le cose per cui adesso correte e vi arrabattate non conteranno niente?

 

Il gatto

Topi e cani non sanno un fico secco di quello che succede nel condominio.  Non hanno una visione d’insieme.  Possono andare solo in certi posti e non in altri. Noi gatti invece, andiamo dappertutto. Io, non per vantarmi, potrei raccontarvi le cose più intime di condomini insospettabili. Ma non lo faccio. Sono un gatto serio, io. E poi, so apprezzare le persone che mi trattano bene.  Devo a loro se mangio tutti i giorni.  Forse pure troppo.  Ultimamente ho messo su pancetta e se non voglio invecchiare prima del tempo, devo mettermi a dieta. Per questo, ogni tanto, sparisco. Pendo tutte le mie cose e me ne vado per qualche giorno in giro per la città. Quelli del palazzo pensano che vado a trovare qualche bella gattina o cose del genere ma io passo il tempo a camminare, camminare e camminare. In qualche modo devo pur smaltire tutto quello che mi fanno mangiare.

 

Il figlio del portiere

Quando abitavamo in via Pellico sembrava di stare in un manicomio. Rumori, grida e schiamazzi a tutte le ore del giorno e della notte.  Per non parlare del tram  che aveva la fermata proprio davanti al nostro portone… Quando mio padre ha avuto questo posto di portiere mi è sembrato di toccare il cielo con un dito. Finalmente un po’ di tranquillità, almeno la notte.  Certo, stiamo in un  seminterrato. Non abbiamo balconi  ma solo piccole finestre  a livello della strada da cui si vedono altro che piedi, ma mi piace. Col tempo ho imparato a riconoscere la gente dalle scarpe. Rosse a tacco alto: Ersilia Imparato, la ballerina del terzo piano;  da uomo consumate ai bordi: il ragionier Caputo; scarponcini rosa: la piccola Maddalena, la figlia della signora Mariuccia…

 

La caldaia

Quando mi ha comprato, come al solito, ha tirato sul prezzo. Gli amministratori di condominio , si sa, cercano sempre di risparmiare ma il nostro è proprio esagerato. Il rivenditore gli aveva fatto il 20% di sconto ma lui non era ancora contento e così mi ha preso senza il contratto di manutenzione e l’assistenza.  Finché ero nuova andava tutto bene. Ero giovane. Buttavo fuori tanto di quel calore che sembravo un vulcano, tant’è che mi chiamavano Stromboli. Ma ora?  Dopo 7 anni, l’età si fa sentire e io ho bisogno di assistenza, di cambiare tubi, oliare tubature, ecc. E quello spilorcio non fa manutenzione per non spendere soldi. Vi sembra giusto?

 

 

Il documento

Ufficio tecnico comunale

Relazione d’opera

Stato della caldaia sita nei locali di proprietà del condominio in via Solferino 44.

Dal sopralluogo effettuato, si è accertato  che la suddetta caldaia non è in regola con la normativa vigente. Ha infatti bisogno dei seguenti lavori di manutenzione: sostituzione dei tubi afferenti al condotto principale, pulitura del motore, sostituzione di ambedue le valvole e rimozione di tutti i tubi di collegamento tra la caldaia e gli appartamenti.

Detti lavori vanno eseguiti entro, e non oltre, 30 giorni dalla data odierna. In caso contrario, la caldaia sarà ritenuta non conforme  e le saranno apposti i sigilli da parte delle autorità competenti.

lì, 4 gennaio

Firmato

geometra Armando de Dominicis

 

La storia

Ricordo bene quel giorno. Era l’anniversario del mio matrimonio.  A differenza degli altri anni me n’ero ricordato due giorni prima e avevo fatto le cose per bene: colazione a letto per  mia moglie, fiori, tavolo prenotato al nostro ristorantino preferito ecc. Tutto perfetto. Per la prima volta Ursula non si era potuta lamentare di  niente. Anzi.  Era proprio contenta. Si vedeva dall’espressione degli occhi. Quella sera, nell’attesa che si facesse l’ora giusta per andare a cena,  preparai il suo aperitivo preferito, prosecco con succo d’arancia e una spruzzata di noce moscata, e tutti e due  ci stravaccammo sul divano.

Non avevo bevuto neanche un sorso quando all’improvviso squillò il telefono.

– Pronto- dissi un po’ seccato.

– Tenente, c’è un’emergenza.

Era la voce metallica del sergente Santiago.

– Un’emergenza? E perché chiama me? Stasera è di turno Lopresto.

– Deve venire anche lei, Tenente. E’ successo un macello.

– Un macello?  Dove?

– A via Solferino. E’ saltata una caldaia. Ci sono decine di morti…

 di Ferdinando Gaeta

  foto di Loving Earth
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