Il ragazzo del bar

Gustavino aveva deciso di fare il colpo grosso, quello che lo avrebbe sistemato per tutta la vita. Ma gli era andata male.  Quando si era ritrovato chiuso nel caveau della banca circondato da tutta la polizia della città, era scoppiato in lacrime come un bambino scoperto a rubare la marmellata.  I poliziotti che avevano assistito alla scena attraverso le telecamere a circuito chiuso avevano provato un sentimento, tra rabbia e tenerezza, che mai avevano provato per nessun delinquente. Per qualche secondo erano rimasti senza parlare.

– Questo è un cretino, – disse a un certo punto il maresciallo Battiston, rompendo il silenzio, – prendiamo tempo e facciamo finta di voler trattare altrimenti  quest’imbecille fa qualche cazzata.

Fu così che decisero, dopo lungo parlare al telefono, di accontentare le sue richieste, prima fra tutte quella di volere un caffè macchiato e due cornetti alla crema. Ovviamente invece del ragazzo del bar mandarono un agente travestito. La scelta cadde inesorabilmente sull’appuntato Gugliemini. Non  a caso. Aveva gli stessi caratteri somatici del ladro barricato  e probabilmente lo stesso tipo di cervello. Per questo tutti si stupirono quando, dopo circa mezz’ora dalla sua entrata, lo videro uscire con la pistola puntata alla tempia del rapinatore che gli camminava davanti a testa bassa, come una contadina con un sacco di patate sulle spalle. I colleghi lo guardarono meravigliati.

– Non è possibile,- disse il maresciallo, – ma come c’è riuscito?

E infatti non era possibile. I due andarono avanti fino a quando gli tutti gli agenti, pensando che la vicenda fosse conclusa,  avevano abbassato le armi e proprio in quel momento Gustavino era scappato, vestito da ragazzo del bar e con un sacchettino pieno zeppo di diamanti in tasca. Con un balzo era saltato sul cofano di una delle macchine della polizia e poi si era lanciato tra la folla di curiosi assiepati dall’altro lato della strada.

Sapeva bene  che nessun poliziotto avrebbe sparato, col rischio di colpire un innocente…

di Ferdinando Gaeta

foto di centrifuga ☁

 

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