Era un pomeriggio freddo e umido. Nel parco non c’era quasi nessuno. Lei s’era alzata il bavero dell’impermeabile con la speranza di trovare un po’ di calore. Quando Giorgio se n’era andato era rimasta a guardarlo seduta sulla panchina incapace di muoversi. Era finita da tempo, lo sapevano tutti e due. Quell’incontro era servito solo a mettere la firma su un contratto i cui termini erano già tutti definiti. Ed ora era lì, con lo sguardo fisso, chiedendosi come poteva essere successo. I viali del parco erano pieni di foglie morte. Due ragazzini giocavano a rincorrersi tra le panchine vuote. Ad un tratto le sembrò tutto diverso.
di Ferdinando Gaeta
foto iniziale di Sillar