Celentano

celentano spalleLa prima sera andò così così… per i suoi gusti.  Dicevano, sì è vero sei Celentano, ma all’Olympia  di Parigi è un’altra cosa. Devi contenerti, devi stare attento e non fare pagliacciate, impara due frasi in francese e vai sul sicuro. E lui così fece. Le critiche? Niente di eccezionale, né bene né male, una roba fiacca.

Non ci aveva dormito la notte. La sera dopo cambiò. E fu un trionfo fatto di sette repliche. Entrò da molleggiato, con la camminata da bruto-animal-scimmione e  cominciò a parlare in italiano con l’accento milanese. Quando partì la musica si mise con le spalle al pubblico, aveva un Coca-cola in mano.  Al primo assolo di batteria mimò tutta una scarica di scatti,  come se fosse stato colpito da proiettili. Il movimento inconsulto fece uscire la schiuma dalla bottiglietta di Cola. Un trionfo.

Successe più o meno cinquant’anni fa. Lui aveva alle spalle cinque anni di successi: già tutti cantavano canzoni come ‘il tuo bacio è come il rock’ e ‘ventiquattromila baci’ (il bacio c’è sempre, chissà poi perché ventiquattromila). Si dice che all’epoca avesse  già   guadagnato un miliardo.

Con i soldi per prima cosa  ha comprato casa a tutta la famiglia, le due sorelle e la mamma.

La mamma, pugliese, gli cucina ancora  i peperoni con le acciughe.

Adriano è l’ultimo venuto fuori,  così, che nemmeno ci pensava. Aveva 41anni e questo dolorino al fianco che credeva fosse una malattia. Quando il dottore la visitò seppe che era incinta, al terzo mese. Un dolore tramutato in gioia. E anche in fortuna, perché no! La mamma dice che Adriano è bravissimo, non gli ha mai dato pensieri, però gliele suonava quando era piccolo e lui non protestava neanche. Era sempre allegro, come adesso.

Il primo successo è come un marchio, lui che di mestiere era orologiaio canta ‘L’orologio matto’, cioè ‘ Rock round a clock’. Partito con l’imitare gli americani, inventa un suo stile. Presley non è ancora arrivato in Italia.

Adesso fa sentire a tutti, chi viene a cercarlo o a intervistarlo, la registrazione delle prossime canzoni. Ma a tutto volume perché la sua musica si ascolta così, prendere o lasciare. Forse i vicini non apprezzano, ma lui se ne frega.

Ha un ‘clan’, amici con cui suona, scrivono canzoni, vanno in giro e si divertono e scherzano, sempre, è una costante. Come la sua sincerità. Quando gli chiedono se sposerebbe la sua fidanzata, Milena dagli occhioni turchini, con cui ha un legame strettissimo (ha al collo mezza medaglia, l’altra metà l’ha lei, con su scritto ‘divisi ma sempre uniti’), lui risponde che  non se la sentirebbe di prendersi in giro e prendere in giro lei…per ora non è ancora giunto il momento.

Ha un fiuto naturale. Tutte le canzoni che canta sono un successo. Da quelle rock, a quelle romantiche e tristi, a quelle comiche. Lui sa che ha ragione, del resto all’Olimpya lo ha dimostrato, sa che cosa vuole il pubblico. E gli altri lo lasciano fare. È un mito. E ha ancora, solo, venticinque anni.

di Francesco Di Lorenzo

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